COVID-19 – Principali misure e potenziali impatti nel settore assicurativo


L’emergenza sanitaria in atto ha comportato l’emanazione di numerosi provvedimenti, tra cui il Decreto Legge n. 18/2020 (c.d. “Decreto Cura Italia”), il quale, tra le altre cose, contiene alcune disposizioni rilevanti anche per il settore assicurativo.

Le autorità di vigilanza del settore, sia a livello europeo che nazionale, hanno a loro volta previsto misure volte a fronteggiare l’emergenza in atto, sia dal punto di vista degli operatori che degli assicurati.

Inoltre, l’operatività dell’industria di riferimento – riadattata al nuovo contesto e in particolare al lock-down in corso – sta sperimentando un sempre maggiore ricorso ai canali online e digitali , il tutto certamente a favore delle compagnie online e/o insurtech, nonché delle eventuali reti di cui queste ultime si avvalgono. Tale tendenza, in buona parte favorita – come poc’anzi detto – dalla peculiarità della situazione attuale, si colloca comunque in un trend già autonomamente riscontrabile nella distribuzione assicurativa, come peraltro rilevato nelle ultime statistiche predisposte dall’IVASS.

Di tali aspetti si forniscono di seguito alcune considerazioni preliminari, in attesa degli eventuali ulteriori aggiornamenti dei prossimi giorni.

1.         Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi e altre misure a favore degli operatori

Il Decreto Legge Cura Italia ha disposto, tra l’altro, la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data.

La disposizione si applica anche ai procedimenti amministrativi (o alle fasi di procedimenti amministrativi) di competenza dell’IVASS (ivi inclusi quelli su istanza di parte, e.g. relativi alle istanze di acquisto di partecipazioni qualificate in imprese di assicurazione), i cui termini sono pertanto sospesi ex lege dal 23 febbraio al 15 aprile 2020.

L’Istituto, in linea con le “Raccomandazioni sulla flessibilità temporanea relativa ai termini per l’informativa di vigilanza e pubblica a causa dell’emergenza da COVID-19” emanate dall’EIOPA, ha previsto varie proroghe a favore degli operatori del settore assicurativo. In particolare, si segnalano:

  • dilazione di alcuni termini stabiliti dai Regolamenti n. 24/2008 e 41/2018 (dare riscontro ai reclami entro 75 giorni, anziché i previsti 45; rispondere alle richieste di informazioni della clientela entro 35 giorni anziché i 20 previsti; rinvio dell’adozione obbligatoria dell’home insurance; rinvio del termine per la trasmissione della relazione sui reclami e della relazione sulle reti distributive);
  • utilizzo di modalità a distanza per l’effettuazione dei test di verifica dei corsi di formazione professionale;
  • proroga dei termini per gli adempimenti connessi al reporting Solvency II (ivi inclusi RSR; ORSA SFCR, rispetto al quale l’autorità ha precisato che tale relazione deve contenere ogni informazione rilevante sugli effetti del Coronavirus/Covid-19, considerando l’attuale situazione come un “major development” ai sensi delle disposizioni di riferimento di cui alla Direttiva Solvency II); e
  • proroga dei termini per alcuni adempimenti previsti dalla normativa IVASS (informativa sul piano delle cessioni in riassicurazione; prospetti sugli attivi a copertura delle riserve tecniche; richiesta d’informazioni sull’attività assicurativa svolta al fine di valutare i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo nell’ambito dei rami vita; rispetto a tali adempimenti, l’Istituto ha inoltre precisato che nei casi in cui gli adempimenti indicati riguardino comunicazioni che si inseriscono o sono destinate a inserirsi in procedimenti amministrativi, i nuovi termini includono – ove applicabile – il periodo di sospensione disposto dal sopra citato articolo 103 del Decreto Cura Italia).

L’IVASS ha comunque invitato le imprese a garantire il massimo impegno nell’assistere i fruitori dei servizi assicurativi nel più breve tempo e nel miglior modo possibile.

Oltre a quanto precede, sempre in ossequio alle sopra citate raccomandazioni EIOPA e in considerazione del mutato quadro economico e finanziario, che rende prospetticamente incerta l’evoluzione futura dei fattori di rischio cui sono esposte le imprese del settore assicurativo, l’IVASS ha inviato una lettera alle imprese italiane chiedendo di adottare, a livello individuale e di gruppo, estrema prudenza nella distribuzione dei dividendi e nella corresponsione della componente variabile della remunerazione agli esponenti aziendali. L’Istituto ha inoltre precisato che il rispetto di queste raccomandazioni sarà oggetto di stretto monitoraggio.

Ci si attende l’emanazione di ulteriori misure, anche di natura strutturale, in linea con l’evolversi della situazione. Sul punto, si segnala quanto rappresentato a livello nazionale dall’ANIA nel corso dell’audizione del 25 marzo u.s. relativa alla conversione del Decreto Cura Italia, nel contesto della quale l’associazione di categoria delle imprese assicuratrici ha richiesto l’adeguamento delle politiche regolamentari, mediante l’identificazione “nelle varie normative di tutti gli strumenti che permettono di adattare le regole alla gravità della situazione”. L’ANIA ha inoltre indicato l’opportunità di integrazione e/o revisione di alcune misure, quali ad esempio:

  • proroga di 60 giorni per l’adempimento della prestazione prevista a carico dell’assicuratore, motivata dall’impossibilità, per cause di forza maggiore, di compiere tutti gli approfondimenti necessari per la valutazione del sinistro come le perizie o le valutazioni medico legali;
  • introduzione di procedure semplificate per presentare domanda di accesso all’assegno ordinario per sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, fra cui la dispensa dal procedere alla consultazione sindacale; e
  • aumento dell’indennità prevista a favore dei lavoratori autonomi.

A livello internazionale si segnalano anche le misure adottate dall’International Association of Insurance Supervisors (IAIS), che, in stretto contatto con il Financial Stability Board (FSB) e con gli altri organismi deputati alla definizione degli standard internazionali su questioni che riguardano trasversalmente il sistema finanziario, intende promuovere una risposta di vigilanza coordinata a sostegno della protezione degli assicurati e del mantenimento della stabilità finanziaria.

2.         Distribuzione assicurativa ai tempi del Covid-19 e potenziali sviluppi

IVASS ha di recente pubblicato il documento “Analisi trend offerta prodotti assicurativi” relativo al secondo semestre del 2019. In tale report, l’Autorità ha evidenziato l’ulteriore aumento, soprattutto nei rami danni, dell’offerta digitale da parte delle compagnie. Tale offerta avviene nella maggior parte dei casi mediante accordi con provider esterni, fornitori di tecnologia e di piattaforme; in taluni casi, tuttavia, sono le stesse compagnie assicurative che offrono direttamente servizi tecnologici diversi da quelli assicurativi, anche mediante investimenti per la creazione di incubatori di startup dedicati al settore insurance.

Nella prospettiva della digitalizzazione e del cd. instant insurance, lo sviluppo del settore delle coperture salute e viaggi procede a ritmo sostenuto, con prodotti spesso modulari e/o polizze di breve periodo e di costo contenuto, attivabili online anche con un singolo click. Nel settore travel peraltro la digitalizzazione sta compiendo ulteriori passi verso la gestione dei sinistri in modalità interamente digitale.

Nel contesto attuale, gli operatori che hanno saputo sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie e in generale della distribuzione mediante canali informatici possono dirsi certamente favoriti rispetto a quelli, soprattutto del comparto vita, che hanno continuato a prediligere i canali cc.dd. tradizionali. In tale contesto, si segnalano peraltro le difficoltà sollevate dal Sindacato Nazionale Agenti (SNA), il quale ha richiesto un maggiore impegno da parte delle compagnie mediante iniziative che potrebbero giovare a quello che è stato definito il “precario equilibrio delle agenzie” (nella lettera inviata all’ANIA, lo SNA indica a titolo di esempio la sospensione incondizionata delle rivalse per almeno un anno, con cancellazione o abbuono delle rate che scadono nel periodo di emergenza; nonché un contributo provvigionale straordinario, anch’esso incondizionato, da erogare per tutto il periodo di emergenza nazionale).

Appare in ogni caso di tutta evidenza che, nei limiti di quanto possibile (anche da un punto di vista operativo, nel senso di disponibilità di adeguate strutture informatiche, nonché a seguito della sospensione dei principali servizi di posta non a firma e delle significative restrizioni agli spostamenti), le assicurazioni in larga parte stanno già facendo ricorso ai canali di comunicazione elettronici e questa tendenza potrebbe non limitarsi unicamente al periodo in corso, ma segnare l’inizio di un’ulteriore fase della digitalizzazione del settore assicurativo.

Oltre alle misure a favore degli operatori previste dalle autorità di vigilanza già brevemente descritte, come reso noto dall’Istituto, alcune compagnie hanno adottato iniziative di sostegno all’emergenza in corso. Tra queste figurano: la sospensione, proroga e dilazione dei premi per le polizze vita, danni non auto e coperture auto, il blocco di tutte le azioni di recupero dei premi non pagati e delle franchigie, l’estensione delle garanzie esistenti con clausole “su misura”, l’inserimento di diarie giornaliere o indennizzi forfettari nelle polizze e l’offerta di servizi aggiuntivi e nuovi prodotti.

È molto probabile dunque che la tendenza attuale consistente nel modificare e/o integrare i prodotti esistenti (allo stato, in maniera e con tempistiche tali da permettere una reale utilità nel contesto dell’epidemia), e predisporre nuovi prodotti che tengano conto delle nuove esigenze dei clienti, nonché rispondano alla creazione di “bisogni assicurativi” prima inesistenti o quantomeno poco diffusi, possa incidere in maniera duratura sui programmi industriali e sui prodotti in portafoglio delle compagnie assicurative italiane. Non si può dunque escludere che tale dinamica – la quale, attualmente, presenta anche un indubbio contenuto “sociale” e di sostegno economico ai propri clienti – possa, a seguito della conclusione dell’emergenza, favorire lo sviluppo di nuove soluzioni di protezione a vantaggio degli assicurati.


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