Il riconoscimento automatico dei contenuti e il suo impatto sui diritti IP


1.         DISCUSSION PAPER – PHASE I

A novembre 2020 è stata pubblicata dall’European Union Intellectual Property Office (“EUIPO”) la prima parte di uno studio intitolato “Automated Content Recognition: Discussion Paper – Phase 1, Existing technologies and their impact on IP” (“Discussion Paper”).

Questa prima parte dello studio esamina le tecnologie di riconoscimento automatico dei contenuti (“ACR”) e il loro impatto sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale (marchi, diritti d’autore ecc.) nel mondo on-line e off-line. La seconda parte, attesa per il secondo trimestre del 2021, approfondirà alcuni temi specifici, anticipati sotto, nel paragrafo 4.

Dalla lettura di questa prima parte del documento emerge che le tecnologie ACR sono utilizzate in molti settori essenziali per lo sviluppo innovativo, quali i media digitali, il cloud computing, il commercio elettronico, la robotica, i veicoli a guida autonoma e così via.

In particolare, il Discussion Paper dell’EUIPO mette in evidenza come il riconoscimento automatico dei contenuti viene utilizzato per:

(i) riconoscere, moderare e filtrare i contenuti illeciti online (ad esempio, (a) elenchi di prodotti contraffatti nei mercati e-commerce o (b)condotte illecite volte a monetizzare l’utilizzo non autorizzato di contenuti protetti da copyright su piattaforme di condivisione video);

(ii) classificare automaticamente i contenuti archiviati nel cloudo

(iii) analizzare la percezione di un marchio o, più in generale, dei segni distintivi di un’azienda da parte del pubblico, riconoscendo le immagini dei prodotti pubblicati in rete.

Inoltre, le tecnologie ACR assumono un’importanza centrale anche per lo sviluppo (iv) della robotica o (v) dei veicoli a guida autonoma, che dipendono dalla capacità dei computer di riconoscere, apprendere e rispondere agli stimoli derivanti dall’ambiente circostante.

2.         LE TECNOLOGIE ESISTENTI E LE LORO CARATTERISTICHE

Il Discussion Paper, poi, analizza sinteticamente le caratteristiche delle ACR e compie un’operazione di analisi e di bilanciamento tra i vantaggi ed i limiti di ciascuna di queste tecnologie, elaborando le possibili combinazioni volte ad ottimizzarne le funzionalità.

In particolare, si tratta di:

  • hashing per il riconoscimento di file digitali;
  • watermarking per il riconoscimento di copie digitali precedentemente contrassegnate;
  • fingerprinting per il riconoscimento di un estratto di un contenuto;
  • Intelligenza Artificiale (A.I.), per il riconoscimento di caratteristiche o elementi specifici di un contenuto.

La più grande sfida legata allo sviluppo di soluzioni ACR consiste nel trovare il giusto equilibrio tra le loro principali caratteristiche: l’“accuratezza” nel riconoscere il contenuto, coniugata alla “affidabilità” nel rilevare eventuali minime alterazioni del contenuto stesso, nonché la necessità o meno di investimenti nell’archiviazione di dati per l’utilizzo più efficace di tutte le risorse computazionali necessarie.

L’uso delle tecnologie ACR più accurate e solide, come quelle basate sul fingerprinting o sull’A.I., richiede infatti una notevole potenza di calcolo e ingenti investimenti di settore su larga scala.

Diverse società tecnologiche stanno fornendo a terzi servizi di riconoscimento basati sull’intelligenza artificiale, alimentati con un database di contenuti pre-classificati: Amazon “Rekognition” di AWS, “Image Search” di Alibaba, “Nube” di Microsoft Azure e Google Vision” fornito da Google Cloud.

3.         LA TUTELA DEI DIRITTI IP PER MEZZO DELLE TECNOLOGIE ACR

Tutti i predetti strumenti tecnologici risultano molto utili per la tutela dei diritti IP nell’era digitale.

Molti servizi di cloud storage (Dropbox, Google Drive) utilizzano lo strumento dell’hashing al fine di impedire la ri-condivisione e il caricamento di file che sono stati rimossi per violazione di copyright.

Il water-marking viene utilizzato per aggiungere informazioni proprietarie sui diritti IP e sui rispettivi titolari (cfr. EditionGuard, Logaster, SnapRetail, eZy Watermark, PhotoMarks) o ancora informazioni relative alla catena di distribuzione dei contenuti (BeIN Sports).

Il finger-printing è utilizzato dalle piattaforme di condivisione di contenuti per rilevare eventuali usi non autorizzati di contenuti coperti da copyright (Audible Magic, YouTube Content ID, Facebook Rights Manager). È utile, inoltre, per rilevare forme di plagio di testi (ad esempio Turnitin) o per prevenire il furto di software (c.d. “software birthmark”).

Di tutti gli strumenti ACR, quello nei cui confronti vengono riposte molte aspettative e che pare essere più efficiente nella tutela dei diritti IP è il riconoscimento di contenuti basato sull’intelligenza artificiale.

Esso, come già accennato, può essere utilizzato per eseguire diverse attività a tutela della proprietà intellettuale, quali:

(i) il riconoscimento dei loghi a fini anti-contraffattivi

Il riconoscimento delle immagini può essere applicato nello specifico ai loghi / marchi e consiste nel rilevare, identificare, confrontare ed etichettare tali segni distintivi posti sui beni che compaiono sugli e-commerce per individuare eventuali prodotti contraffatti.

Così facendo il proprietario del segno avrà la possibilità di monitorare i riferimenti in rete al proprio marchio, e dunque eventuali usi illeciti, oltre alla percezione dello stesso da parte degli utenti.

Alcuni importanti mercati e-commerce, come Amazon, stanno sviluppando soluzioni di questo tipo.

(ii) l’antipirateria e le violazioni del copyright

Le tecnologie basate sull’ intelligenza artificiale vengono utilizzate nel rilevamento di violazioni del copyright online. Aziende di settore stanno usando soluzioni ad hoc per rilevare usi in violazione dei diritti di proprietà intellettuale o di immagini e altri contenuti protetti da copyright.

(iii) il riconoscimento del plagio di documenti e del codice sorgente

Con l’impiego della rete neurale – tipica delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale – i modelli migliorano la capacità di rilevare il plagio basato sul dato globale (intero documento) o sul dato locale (una frase o un paragrafo) ed effettuano un’analisi delle caratteristiche del documento quali lo stile dell’autoreo il vocabolario usato che rendono ancor più efficienti ed efficaci le ricerche.

Il riconoscimento del plagio si può applicare anche al codice sorgente di un software.

(iv) il controllo degli inserimenti pubblicitari personalizzati

Le tecnologie di riconoscimento delle immagini basate su A.I. permettono di rilevare nei contenuti audiovisivi i contesti emotivi, in tal modo viene permesso al titolare di un marchio di diffondere il proprio segno distintivo con successo, sfruttando la possibilità di inserire annunci pubblicitari in ambienti mirati a lui congeniali.

Ad esempio, i file di una piattaforma video (un film, un cortometraggio) possono incorporare annunci pubblicitari nei propri contenuti audiovisivi. Gli annunci pubblicitari per mezzo dell’A.I. verranno associati ai contenuti audio-visivi a seconda del fatto che il contesto emotivo del contenuto sia o meno di interesse per il titolare del marchio (cfr. la piattaforma Mirriad di Tencent). Così facendo il titolare del marchio potrà controllare che il proprio segno distintivo venga associato a determinati contenuti che reputa idonei a preservare la brand identity del proprio marchio.

Secondo quanto visto finora sembrerebbe che l’utilizzo delle tecnologie ACR a tutela dei diritti IP sia limitato al mondo online. Così però non è. Anche in ambito offline, il riconoscimento delle immagini per mezzo di tecnologie ACR può essere utile per distinguere prodotti autentici dai falsi (ad esempio, per verificare se le scarpe presenti in un magazzino siano autentiche o meno ai fini del rilevamento di reati e/o di illeciti civili.

4.         LA SECONDA PARTE DEL DISCUSSION PAPER

Come accennato, alla prima parte del Discussion Paper qui sinteticamente esaminata, seguirà poi una seconda parte, la cui pubblicazione è prevista per il secondo trimestre 2021.

La seconda parte del Discussion Paper prenderà in considerazione i seguenti cinque casi di tutela dei diritti IP: (i)inserzioni che violano la proprietà intellettuale sui mercati e-commerce; (ii) soluzioni per smartphone per rilevare prodotti originali o contraffatti; (iii) soluzioni per riconoscere file di stampa 3D e prodotti stampati in 3D; (iv) soluzioni per proteggere e gestire i diritti di proprietà intellettuale in caso di servizi di condivisione dei contenuti; (v) soluzioni per identificare flussi live di contenuti protetti da IP.


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